Covid19

Tutti pazzi per lo SPID

SPOD

Il “sistema pubblico di identità digitale” conosce un boom mai visto, quasi un milione di nuovi account in due mesi. Oggi è il modo più facile e universale per ottenere gli incentivi del Governo legati alla crisi coronavirus. Ma a causa del picco di richieste si registrano anche dei rallentamenti

Gli italiani corrono a frotte ad attivare Spid. Il “sistema pubblico di identità digitale” snobbato per anni adesso si rivela preziosissimo: in quanto modo migliore, più comodo per ottenere bonus e incentivi previsti dal Governo nella crisi del coronavirus. I dati rivelano infatti un boom mai visto di attivazioni di account Spid: a marzo è raddoppiato il tasso di crescita e ora siamo a 6,5 milioni di utenti attivi.

Quasi un milione in più in appena due mesi. Niente male dato che il sistema c’è da quattro anni. In due mesi ha macinato circa la stessa quantità di attivazioni di tutto il 2019.

Effetto coronavirus, si diceva. Spid – sistema promosso dallo Stato – permette infatti tra l’altro di accedere al sito Inps per richiedere il bonus dei 600 euro e il bonus baby sitting previsti dal Decreto Cura Italia. Di ottenere i buoni spesa dei Comuni e la Carta Famiglia, rilasciata dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Spid è utile soprattutto per coloro che avevano perso, smarrito o non avevano a disposizione le credenziali specifiche del sito Inps che, ricordiamolo, richiede il cambio della password ogni tre mesi. Bisogna inoltre considerare che, per la presentazione delle richieste, nonostante quello che era stato promesso dal Governo, non è stata autorizzata la delega al professionista ma è possibile solo conferirla ai Patronati”, spiega Barbara Barreca, commercialista specializzata in pa digitale.

“Un altro aspetto da considerare è quello relativo alla possibilità di utilizzare Spid per richiedere l’accesso alla Centrale Rischi della Banca d’Italia per sé o in quanto legale rappresentante di aziende, in modo da poter verificare l’assenza di posizioni finanziarie segnalate in sofferenza prima del 29 febbraio 2020 come espressamente previsto dal Decreto Liquidità per poter accedere ai finanziamenti garantiti”, dice Barreca. “Siamo infatti a conoscenza di casi nei quali l’Istituto Bancario non ha concesso il finanziamento sino a 25.000 euro, garantito al 100% dal Fondo Centrale di Garanzia, in presenza di preesistenti sofferenze conclamate nei confronti del sistema bancario”, continua.
Ci sono altri modi, certo. Come il pin semplificato Inps. Ma gli incentivi sono tanti, altri ne arriveranno, e Spid ha il vantaggio di essere uno strumento unico di accesso a tanti servizi. Più comodo attivare solo Spid piuttosto che dotarsi di diversi pin. Una nuova alternativa “universale” è l’accesso via Cie (carta di identità elettronica), che però l’utente comune può fare solo via app su cellulare realisticamente (da computer bisogna dotarsi di un lettore). Spid inoltre è gratuito e lo sarà sempre (tramontata l’idea di renderlo a pagamento dopo il primo anno).
Tutto bello, se non fosse che adesso Spid è vittima del proprio successo. “Risultano rallentamenti nelle attivazioni. Perché ce ne sono tante e il lockdown ha bloccato alcuni uffici che attivavano Spid”, spiega Patrizia Saggini, avvocato che si occupa di amministrazione digitale (ha collaborato a iniziative governative in merito).
Resta possibile attivare di persona alle Poste (principale metodo utilizzato) e via web cam con diversi attori (Aruba, Infocert, IntesaID, Lepida, Sielte, SpidItalia, Tim). Tim scrive sul proprio sito Spid: “Dato il numero elevato di richieste, l’accesso al servizio di video identificazione potrebbe subire dei ritardi. Ci scusiamo in anticipo. Questo non incide sul regolare servizio SPID per gli utenti già attivi”.

C’è di buono, anche in questo frangente, che ora molti soggetti hanno reso gratuita l’attivazione via web cam (di solito a pagamento, a differenza di quella di persona, sempre gratis): Tim, Lepida, Sielte. Dal sito www.spid.gov.it/richiedi-spid si può partire per l’attivazione.